Chi siamo
Siamo in due. Io prendo gli appuntamenti con i rettori delle varie chiese e scrivo, ricerco, studio e correggo quanto avevo già scritto. Poi torno ancora sui posti. Papà è sempre con me, scatta foto, curiosa là dove io non riesco ad avvicinarmi, interviene quando sbaglio approccio con chi non chiacchiera volentieri con gli sconosciuti e conosce passo per passo, roccia per roccia i valichi di cui parliamo. E segna il tempo. Lui, i valichi, li ha ripetutamente attraversati, studiati e ben impressi nella memoria. A volte siamo in tre. C’è padre Mario che fornisce testi, tempo e perplessità, scalciando secoli come sassi e confini come mosche. A volte siamo in tanti. Noi siamo solo alcuni tra i tanti del corteo che segue o insegue la Santa Sindone. Ci sono Vescovi e santi, duchi e principesse, la schiera di serafini, cherubini e ogni sorta di angeli. Ci sono lampadofori e i committenti dei dipinti, gli addetti alle portantine ed il personale di servizio. E poi cavalli e muli, cuochi e servitori. E ci sono i nostri familiari e gli amici che seguono i lavori e si informano delle novità quasi mischiati a quella folla delle comunità che aspettavano cinque secoli fa, come oggi, di vedere il Volto di Gesù. E c’è San Francesco di Sales, nostro protettore che molto ebbe a che fare con il Sacro Lino.
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... Poi la frase di un amico forestiero rivolta all’autrice e al padre, sua personale guida in montagna e nella vita: “ma voi, non siete incastellati”? Tutto ebbe origine quel 14 luglio scorso quando, sul sentiero di ritorno dal Ciavanìs, dopo la festa, quella domanda fu lo spunto e l’occasione per raccontare, a chi ancora non la conoscesse, una storia di uomini e di montagne, di sacro e di arte. Quando la passeggiata dal Ciavanis terminò, la storia era appena cominciata…
... Una storia in soffitta...
Camminando e curiosando, chiacchierando di montagne e cime nobili, presenti nella storia più antica, promettiamo di parlarne brevemente agli amici di Via Romea Canavesana. Il brevemente non è stato possibile ma una promessa va onorata ed eccoci in partenza, stregati dalla storia, dal fascino del mistero della Sindone, dalle montagne, dalla data 4 maggio e dal coinvolgimento di chi incontriamo.